Giorni di partenze. Si avverte nell'aria la convergenza degli strappi. Delle slacciature. Fanno il suono del vento, hanno il colore del pomeriggio. Sorde, tamponate, schermate. Atterrite. Ma i piedi non toccano il suolo, si pedala, si nuota. La paura di scrivere. La paura di scrivere come. La paura. Che alla fine è sempre quella di non riuscire a. Oppure di non sapere cosa. Peggio, di non sapere perché. Io contro io. Da A ad A non cambia niente, non c'è diegesi, si sta. Dove si va? Dove si va se voglio restare? Se voglio assomigliarmi, farmi la rima, riguardarmi, aspettarmi e accamparmi? Tutto si trasforma, tranne. Io contro io: un uomo che dorme.
(à)
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